Il mercato pubblicitario in Italia
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di aprile 2019 leggermente in negativo, -0,5%, rispetto allo stesso periodo del 2018, portando la raccolta nel quadrimestre in parità. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel periodo gennaio – aprile si attesta a -3,9%.
Relativamente ai singoli mezzi, la TV cala nel singolo mese del -4,7% e chiude il primo quadrimestre a -3,2%.
Sempre in negativo i quotidiani, che ad aprile perdono il -6,9%, consolidando il periodo cumulato gennaio-aprile a -10,8%.
Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che per il quadrimestre, con cali rispettivamente del -16,2% e -14,2%.
In negativo la radio, che cala del -2,5% ad aprile e chiude il quadrimestre quasi in parità (-0,4%).
In negativo anche l’outdoor (-6,2%) e il transit (-1,2%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo quadrimestre dell’anno chiude in positivo a +8,5% (+1,2% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Cinema e GoTv sono in crescita rispettivamente del +27,4% e +4,2%.
Ma quali sono i settori che stanno investendo maggiormente in pubblicità?
Se ne segnalano 10 in crescita, con un apporto di circa 50 milioni di euro.
Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti.
Alla buona performance di tempo libero (+12,3%), farmaceutici (+5%) e finanza (+15,5%), si contrappongono i cali di cura persona (-9,6%), automobili (-11,0%) e telecomunicazioni (-16,8%).
Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di servizi professionali (+15,8%), giochi e articoli scolastici (+10,6%) e informatica / fotografia (+97,6%).
Anche per quest’anno si attende un cambiamento in positivo alla fine dell’anno: molto dipende anche da quanto succederà politicamente nei prossimi mesi, sia nei rapporti con l’Unione Europea, sia negli equilibri di Governo. “Si tratta di variabili che significano minore o maggiore stabilità per i mercati e quindi per le imprese che investono. Il traguardo che abbiamo previsto, in funzione della situazione attuale, è una crescita del +0,8%, con andamenti molto differenti tra i mezzi e tra i settori.” – sostiene Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen.
Fonte: comunicato stampa Nielsen, 10 giugno 2019
Hai trovato interessante il contenuto? Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato!